La rata del mutuo è aumentata: che fare?

La rata del mutuo è aumentata: che fare?

L’aumento del mutuo: un problema che sempre di più grava sul bilancio di molte famiglie italiane. Davide Luca Vacca, consulente finanziario di Credem, ci illustra la ragioni di questo fenomeno e le eventuali contromisure da prendere.

La risalita dei tassi dell’ultimo anno ha fatto sentire i suoi effetti sui mutui: le rate mensili sono aumentate anche del 30-40%. Conti alla mano vuol dire che si è passati da 600 a 800 euro al mese. Il fenomeno ha interessato i mutui variabili o indicizzati, la cui rata oscilla in funzione di alcuni parametri, tra cui l’Euribor.

Un esempio concreto:

  • Casa del valore di 180.000 euro
  • Importo del mutuo 140.000 euro
  • Durata 25 anni (300 mesi)
  • Mutuo fatto 2 anni fa indicizzato, tasso finito del 1,0 % (spread 1,55% Euribor negativo al -0,55%)
  • La rata di partenza con quel tasso era indicativamente di 530 euro
  • Oggi con i nuovi tassi la rata è di oltre 730 euro.

In questo caso la banca non ha cambiato le condizioni del mutuo; al contrario è aumentato il parametro di riferimento, l’Euribor appunto. Quest’ultimo in poco più di un anno si è impennato di 4 punti percentuali causando un incremento della rata molto sostenuto. Ancora in riferimento all’esempio sopra riportato, il sottoscrittore di questo mutuo ha sempre lo spread dell’1,55%; ma l’Euribor cha due anni fa era negativo, intorno al -0,55%, oggi si aggira al +3,39% per cui oggi si deve pagare un tasso finito del 4,89%.

E allora, che fare? Il consiglio è di guardarsi intorno e trovare una soluzione più economica per abbassare nuovamente un po’ la rata mensile del mutuo: questa opportunità si chiama surroga. Il Decreto Bersani bis (ufficialmente Decreto Legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito poi dalla legge 2 aprile 2007, n.40) permette di trasferire il proprio mutuo da una banca ad un’altra senza spese. È possibile, pertanto, valutare un preventivo presso un altro istituto e se conviene di trasferire il mutuo senza spese.

Cosa c’è da sapere. La surroga è un diritto di legge, ma non rappresenta un obbligo per la nuova banca ai fini dell’accettazione della pratica. In altre parole potrebbe verificarsi che si faccia una richiesta fornendo tutti i documenti necessari per la valutazione ma che alla fine ci si veda respingere la pratica. Infatti, l’istituto a cui si propone di sposare il mutuo compirà verifiche del caso tra cui regolarità nei pagamenti; disponibilità di reddito personale e altri impegni finanziari sopraggiunti dalla sottoscrizione del mutuo originale. Alla fine di quest’analisi potrà accordare la possibilità di spostare il mutuo mantenendo l’ipoteca iniziale alle nuove condizioni pattuite in fase di preventivo. Bisogna, quindi, valutare bene in anticipo di aver mantenuto o migliorato le caratteristiche di reddito personale. Un ultimo aspetto da tenere in considerazione: l’importo residuo del mutuo rappresenta una variabile determinante rispetto al valore dell’immobile al fine della valutazione finale.

Attenzione: in base al periodo in cui si è sottoscritto il mutuo in realtà può capitare di trovare anche spread decisamente più alti; pertanto, vale la pena fare una valutazione per capire se in questo caso possiamo risparmiare scegliendo come opzione la surroga. In conclusione, quello che si può fare è cercare una nuova banca che possa offrirci uno spread più basso (si tratta del tasso applicato dalla banca a cui sommare l’Euribor) del mutuo acceso in precedenza.

Davide Luca Vacca, consulente finanziario di Credem - Credito Emiliano è disponibile per consulenze personalizzate su questo o altri argomenti, presso lo Studio Furbatto, ogni giovedì dalle 16.30 alle 18.30. (tel. per appuntamento allo 011.544 566)

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