Torino: crocevia di creazioni e di follie

Torino: crocevia di creazioni e di follie

La nostra Torino vanta tra gli altri un primato particolare, invidiato di certo in tutta Italia. Sto parlando della straordinaria “creatività” che la nostra città ispira e infonde negli abitanti e negli ospiti. Innumerevoli sono i casi di letterati, stranieri e italiani, che passando per le nostre strade e alloggiando nei nostri palazzi sono rimasti folgorati dalla magica atmosfera che qui si respira. Al punto da metterli nella condizione di rendere omaggio con opere e creazioni alla sua eccentrica unicità.

Si potrebbe perfino scrivere una guida letteraria di Torino: che in verità esiste già. Ed è una lettura che consigliamo a tutti (“Guida letteraria di Torino”, di P.M. Prosio).
La guida raccoglie storie note e meno note, raccontate per strade e quartieri.
Da Piazza Castello con la sua luce metafisica, al Duomo antico. Dalla Consolata a Via Po, fino al Valentino e alla nostra collina.
Oppure alla piazza, divenuta famosa in tutto il mondo per avere visto per prima la follia del filosofo Friedrich Nietzsche.

Fu il 3 gennaio del 1889 che in piazza Carlo Alberto il filosofo tedesco, uscendo di casa (abitava il palazzo tra Via Cesare Battisti e via Carlo Alberto), vide un cocchiere frustare un cavallo. Nietzsche corse a fermare l’uomo e con le lacrime agli occhi prese ad abbracciare il povero quadrupede. Da quel momento in avanti, definendosi Dioniso e delirando in italiano, fu invaso dalla follia.

Prima di quel terribile momento, Nietzsche soggiornò svariate volte in città, per periodi lunghi e intensi, fertili di scritti e riflessioni divenute vette nella storia del pensiero.Una descrizione su tutte tra quelle scritte da Nietzsche vale la pena di citare. Torino per il filosofo è:

“chiarezza prodigiosa, colori autunnali e un senso di benessere diffuso su tutte le cose.”

Un perfetto slogan per i tour-operator che lavorano in città. Perché tanto ieri quanto oggi Torino è questo e forse molto altro ancora. Una città che incanta, racconta e stupisce. Non solo i torinesi ma tutti gli ospiti che porteranno dentro di sé un poco della sua magia e della sua straordinaria storia.

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